domenica 11 marzo 2012

Un Nuovo Modo di Fare Politica



Dietro ogni partito, si nasconde l’atavico istinto dell’Uomo di voler prevaricare sui suoi simili, creando ed accrescendo quella forma di potere che riesce ad imporre le proprie decisioni agli altrui simili.
Ci si stupisce che Berlusconi abbia lavorato sulle leggi ad personam, mi chiedo perchè ??? Chi di Noi al suo posto si sarebbe comportato diversamente ??? 
Questa è la base del primo istinto dell’uomo, la sopravvivenza. 
Berlusconi ha applicato tale principo, nella stessa maniera che ognuno di Noi, uomo o animale fa tutti i giorni. Io allora punterei il dito sul sistema. 
Perchè difendere un sistema che attraverso forme di aggregazione (Partiti) sorrette da illusorie e false ideologie, porti alla formazione di poteri piramidali su cui, la base, non riesce mai ad imporre delle oneste regole per la gestione del bene comune.
Cosa ne sarebbe allora di un sistema di aggregazione che funzioni come una “coscienza comune”, dove all’interno il singolo perde l’individualità e diventa un unica cosa con il gruppo ???
Sarebbe possibile ???
Noi del Comitato Cittadino Augustano, stiamo portando avanti questa idea. Ovviamente non ci sono libri su cui studiare dei metodi, ci stiamo adoperando in maniera di sperimentare dei sistemi e metodi che affinandosi nel tempo portano al raggiungimento di tale obbiettivo.
Fb su questo è eccezzionale, perche, in maniera veloce e lineare, consente la modellazione e la evoluzione di idee di base ad un progetto di gruppo. L’idea nasce dall’individuo ma viene successivamente elaborata, modellatta, tagliata, ampliata , diventanto alla fine un progetto del gruppo
Da Noi non esiste un organo direttivo, perchè non lo riteniamo necessario, esistono invece i “Delegati” i quali nascono come responsabili di un progetto o attività assegnata a loro dall’assemblea. Tali delegati possono essere cambiati in anche in corso di progetto semplicemente dalla maggioranza dell’assemblea. In ogni caso cessano la loro fuzione di responsabile con il completamento del progetto. Sarà poi l’assemblea a metabolizzare il buon operato o meno e a deliberarne in futuro l’assegnazione o meno di altri compiti o progetti più o meno importanti.
Noi tendiamo sempre di più ad evitare discorsi in pubblico ma pian piano faremo sempre e solo dei comunicati che siano l’espressione del Comitato e non mania protagonista di prevaricazione sul debole. Perchè spesso chi parla bene razzola male. Tipico dei partiti dove, la favella, è il requisto n. 1 per la loro ascesa al potere.

sabato 10 marzo 2012

Mannino, “fuorionda” sulla trattativa: “Hanno capito tutto, stavolta ci fottono”


In un bar di Roma, una cronista del "Fatto" ascolta un colloquio riservato tra l'ex ministro e l'europarlamentare Udc Gargani. "Massimo Ciancimino ha detto la verità". Nelle parole del politico siciliano, la preoccupazione che emerga il ruolo della sinistra Dc e di Ciriaco De Mita nelle pressioni per ammorbidire il carcere duro per i boss di Cosa nostra nel 1992-1993
Sono circa le 12,30 di mercoledì 21 dicembre quando arrivo alla pasticceria Giolitti in via degli Uffici del Vicario, a due passi da Piazza del Parlamento, dove ho appuntamento per ragioni di lavoro con l’onorevole Aldo Di Biagio di Fli. Entro, ma non lo vedo. La voglia di accendere una sigaretta supera anche il freddo pungente. Esco. Mi siedo a un tavolino e ordino un cappuccino. Sono sola.

Poco dopo vedo arrivare, a passo lento, l’onorevole Calogero Mannino in loden verde, in compagnia di un signore dai capelli bianchi, occhiali, cappotto scuro taglio impermeabile e in mano un libro e dei fogli. Non so chi sia. I due stanno parlando. E continuano a farlo fermandosi in piedi accanto al mio tavolo. Mannino, che mi dà le spalle, dice con tono preoccupato e guardandosi più volte intorno sospettoso: “Hai capito, questa volta ci fottono: dobbiamo dare tutti la stessa versione. Spiegalo a De Mita, se lo sentono a Palermo è perché hanno capito. E, quando va, deve dire anche lui la stessa cosa, perché questa volta ci fottono. Quel cretino di Ciancimino figlio ha detto tante cazzate, ma su di noi ha detto la verità. Hai capito? Quello… il padre… di noi sapeva tutto, lo sai no? Questa volta, se non siamo uniti, ci incastrano. Hanno capito tutto. Dobbiamo stare uniti e dare tutti la stessa versione”.

Il suo interlocutore annuisce con cenni del capo e ripete: “Certo, certo, stai tranquillo, non ti preoccupare, ci parlo io”. E Mannino ripete: “Fallo subito, è importante, mi raccomando”. Poi, avvicinandosi di più al signore coi capelli bianchi, gli sussurra all’orecchio parole che ovviamente mi sfuggono, ma che suscitano nell’interlocutore un’espressione di meraviglia. Subito dopo, i due si salutano, si abbracciano e si scambiano gli auguri di Natale. Mannino si dirige verso il Pantheon, mentre il signore occhialuto col cappotto scuro verso Piazza del Parlamento, dove poco dopo lo fotografo con il mio iPhone.

Subito dopo mi raggiunge l’onorevole Di Biagio. Il quale, vedendomi un po’ turbata, mi domanda cosa mi sia accaduto. Rispondo genericamente di aver ascoltato Mannino dire cose incredibili. Rientro in redazione nel primo pomeriggio e racconto per sommi capi quello che ho visto e sentito al direttore Antonio Padellaro e al vicedirettore Marco Travaglio. Quest’ultimo, quando gli mostro la foto scattata dal mio iPhone e gli chiedo se riconosca il signore occhialuto coi capelli bianchi, risponde sicuro : “Certo, è Giuseppe Gargani, ex democristiano, demitiano, poi berlusconiano”. Gargani è un ex Dc, ex Ppi, nominato commissario dell’Agcom dal governo dell’Ulivo, poi transitato in Forza Italia e di lì confluito nel Pdl, eletto europarlamentare, ultimamente fondatore di Europa Sud e da poco passato all’Udc di Casini. Alla luce di questa biografia, le parole che ho appena ascoltato diventano tante tessere che vanno a riempire una parte del mosaico.

Annoto quello strano episodio con le parole che ho ascoltato dalla viva voce di Mannino nel mio taccuino: un giorno questi appunti potrebbero tornare utili. Ci ripenso quando leggo che la Procura di Palermo, nel corso dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia, è salita a Roma il 12 gennaio per sentire come testimone Ciriaco De Mita. Già so infatti quel che ha dichiarato a suo tempo Massimo Ciancimino: la trattativa fra gli uomini del Ros e suo padre Vito godeva di coperture politiche anche tra le file della sinistra Dc (la corrente, appunto, di De Mita e Mannino).

Mi riservo di approfondire e contestualizzare meglio. Intanto passa qualche altro giorno ed ecco accendersi definitivamente la lampadina quando, il 23 febbraio, le agenzie e i siti battono la notizia che Calogero Mannino, già assolto in Cassazione dopo un lungo e tortuoso processo per concorso esterno in associazione mafiosa, è di nuovo indagato a Palermo. Questa volta per il suo presunto coinvolgimento nella trattativa Stato-mafia. Il reato contestato è quello previsto dall’articolo 338 del Codice penale, aggravato dall’articolo 7 (cioè dall’intenzione di favorire Cosa Nostra): per “violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario”. Lo stesso che vede già indagati il generale ex Ros Mario Mori, l’ex capitano Giuseppe De Donno, il senatore Marcello Dell’Utri, i boss Totò Riina e Bernardo Provenzano. Approfondisco le ultime mosse dei magistrati e apprendo che durante l’interrogatorio c’è stato un duro scontro tra il pm Antonio Ingroia e Ciriaco De Mita.

Ingroia definisce Mannino, nel periodo che era oggetto dell’interrogatorio, ministro degli Interventi straordinari del Mezzogiorno, De Mita puntualizza: “Ministro dell’Agricoltura”. Ma il pm insiste. “E come fa a permettersi di insistere?”, sbotta De Mita. Il pm replica: “Perché ricordo, ricordo diversamente”. “Giudice – ribatte De Mita – se lei ha la presunzione della verità delle sue opinioni, io temo per gli imputati!”. Ad avere ragione è Ingroia: Mannino fu ministro dell’Agricoltura nel 1982 e ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno dal 12 aprile ‘91 al 28 giugno ‘92. Ma alla fine De Mita aveva dovuto ammettere di avere torto: “È grave, è grave per me…”.

Quanto al ruolo di Mannino, le cronache riferiscono che l’autista di Francesco Di Maggio (il magistrato promosso vent’anni fa vicedirettore del Dap e poi scomparso) ha rivelato ai pm di aver appreso dallo stesso Di Maggio che proprio Mannino fece pressioni affinché non venisse rinnovato il 41-bis ad alcuni mafiosi detenuti. Ecco di che cosa parlava Mannino con Gargani quel mattino poco prima di Natale. Ecco perché appariva così terrorizzato da possibili “voci stonate” sulla trattativa e interessato alla compattezza e all’uniformità delle versioni da parte di tutti gli “amici” della vecchia Dc. Ed ecco, ben chiare di fronte a me, le ultime tessere mancanti del mosaico di quell’episodio che temevo fosse destinato a restare confinato in qualche riga di appunti sul mio block notes.

Ne parlo con qualche mia fonte di ambiente investigativo e ben presto la scena cui ho assistito davanti al bar Giolitti giunge a conoscenza dei magistrati di Palermo. Vengo convocata dai pm Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Lia Sava e Paolo Guido che indagano sulla “trattativa” per essere ascoltata come persona informata sui fatti, cioè come testimone nel fascicolo sulla trattativa. Ovviamente accetto di raccontare tutto ciò che ho visto e sentito quel mattino. Dopo verranno subito sentiti i due politici protagonisti del colloquio da me casualmente ascoltato: cioè Mannino e Gargani.

Alla fine, al momento di firmare il verbale, i magistrati mi ricordano che le deposizioni dei testimoni sono coperte dal segreto investigativo. Obietto che sono una giornalista, oltreché la depositaria della notizia. Dunque, ultimate tutte le verifiche per contestualizzare il colloquio Mannino-Gargani, racconterò tutto anche ai lettori. Cosa che ho appena fatto.
fonte: ilfattoquotidiano.it

Augusta - Petroliera Arenata sugli scogli



Una la Petroliera Gelso M. partita da Venezia e diretta verso il Porto di Augusta, questa mattina si è arenata, causa maltempo sugli scogli, in zona Santa Panagia.
In atto i soccorsi per salvare l'equipaggio, operazione resa molto difficile viste le intense raffiche di vento.
Sulla petroliera uno squarcio di circa 4 metri quadrati rende tutto più complicato, dato anche l'inclinarsi dell'imbarcazione che sta sempre più imbarcando acqua.
Di morti e feriti al momento nessuna notizia.
Si attendono ulteriori notizie.




venerdì 9 marzo 2012

Tarsu sui garage e solai illegittima


Sentenza della Commissione Tributaria Sicilia.

La Commissione tributaria regionale della Sicilia ha stabilito che la Tarsu non è dovuta per i garage a uso privato perchè quand'anche una persona vi si trattenga per tempi non brevi, non è plausibile ipotizzare che ne derivino rifiuti.
La decisione dà ragione ai cittadini che avevano fatto ricorso, assistiti dal Codacons Sicilia, con l'avvocato Floriana Pisani. Adesso è prevedibile che i Comuni della Sicilia presentino a loro volta ricorso, ma nel frattempo i cittadini che volessero opporsi ai versamenti, possono chiedere al Comune di appartenenza la sospensione in autotutela dei pagamenti, richiamandosi alla sentenza. La norma infatti non si applica automaticamente, ma ha valore per ogni singolo ricorso presentato.
La commissione ha inoltre ritenuto che il contribuente non ha l'onere della prova, e cioè di dimostrare che il garage non produce rifiuti, ma il fatto stesso che il Comune classifichi quel determinato immobile come garage lo esonera da qualsiasi richiesta. L'avvocato Pisani ha sostenuto con successo che la circolare 22 giugno 1994 n. 95/E della direzione generale fiscalità locale "ha chiarito che devono considerarsi esclusi dal calcolo della superficie rilevante per l'applicazione della tassa sui rifiuti urbani quei locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei quali comunque la presenza dell'uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni ed a utilizzi marginali".
I giudici tributari di appello hanno perciò stabilito che "essendo ipotizzabileuna presenza umana sporadica durante la giornata e che si protrae per pochissimo tempo (quello materiale di scendere dall'automezzo ricoverato, di chiudere la portiera e di serrare la porta di accesso, operazione quest'ultima che si effettua da fuori il locale), anche a volerlo, l'uomo non avrebbe neppure il tempo o l'opportunità di produrre rifiuti". Applicato il contenuto di una circolare ministeriale secondo la quale "devono considerarsi esclusi dal calcolo della superficie rilevante per l'applicazione della tassa sui rifiuti urbani quei locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei quali comunque la presenza dell'uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni ed a utilizzi marginali".


Questo è quanto abbiamo trovato in merito, stiamo cercando pareri di qualche legale per approfondire.
Oppure sulla base del nostro spunto, potete Voi stessi farvi assistere da qualche centro di tutela per i consumatori.



All’Ufficio Tributi del
Comune di Augusta


OGGETTO: Richiesta di annullamento/rettifica in autotutela di avviso di accertamento Ta.R.S.U.

Il/La sottoscritt__/__...................................................................  nat__/__ a ……………......……....
il …………………… C.F. …………………………….. residente in ………………………………
Via ……………………………………………. N. ………. Telefono ……………………………..
Fax …………………………. Posta elettronica ………………….......................... , in qualità di (1)
…………………………………………. ( cod.fisc./partita IVA …………………………. ) ,con
riferimento all’avviso di accertamento N. ……….. del ……………, notificato il ………………........
per infedele dichiarazione Ta.R.S.U., anni d’imposta ………………………. , relativo a____
immobil__ sit___ in Augusta , Via /C.da …………………………………., identificat___ in
Catasto a___ Fogl__ …….Particell__ ………. Sub………. ;

CONSIDERATO CHE:

Tale avviso appare palesemente errato in quanto:

Riporta dati catastali di identificazione dell’immobile errati in quanto i locali dallo stesso detenuti ed oggetto della tassa sono accatastati al F.Mappa ……. Particella …….. Sub……la cui superficie è di mq………;
La superficie effettiva imponibile è di mq………….. (2);
L’immobile risulta inutilizzato, privo di mobili e di qualsiasi allaccio alle utenze essenziali quali luce ed acqua;
Per l’ immobile di cui al F.Mappa N……Particella……….Sub……. la superficie dei locali di mq……. non è tassabile in quanto per la loro natura non producono rifiuti o nei quali si formano rifiuti speciali, tossici e nocivi ( ex art.62, commi 2°e 3°, del D.lgs. n.507/93) (3);
Detiene l’immobile dal ………………………….. ;
L’immobile è stato venduto il …………………. al Sig…………………………………….;
L’immobile era in affitto ed è stato restituito a partire dal ………………….. al proprietario Sig……………………………………… ;
L’immobile è stato locato dal……………………….. al Sig……………………………… ;
Ha diritto alla seguente riduzione / esenzione………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………............

CHIEDE:

a Codesto Ufficio la sospensione degli effetti dell’atto ed il riesame del provvedimento sopra indicato, procedendo al suo annullamento/rettifica e dichiarandosi disponibile ad un eventuale sopralluogo che l’Ufficio vorrà disporre.
Allega:

planimetria dei locali oggetto di accertamento;
copia dei distacchi alle utenze ( luce-acqua);
copia del contratto per il ritiro dei rifiuti speciali non assimilati agli urbani al cui smaltimento sono tenuti a    provvedere a proprie spese i produttori stessi in base alle norme vigenti;
copia del contratto di compravendita;
copia del contratto di locazione;
…………………………………………………………………………………………. .

Augusta , li ………………………..
Firma ……………………………………………



Legenda per la compilazione:

(1) Per le Ditte o le Società indicare la natura della carica ed il nome della Ditta, per gli eredi specificare “erede di ( nome del defunto)
(2) Al fine della determinazione della tassa, devono essere prese in considerazione le superfici dei locali occupati o detenuti a qualsiasi titolo compresi i locali pertinenziali o accessori di abitazioni ( come ad esempio garage, cantine, seminterrati adoperati come ripostigli, magazzini, ecc…..). La superficie tassabile dei locali è calcolata in base alla superficie netta di calpestio espressa in mq. ed arrotondata al metro quadrato superiore.
(3) L’ art. 62, comma 2°, del D.Lgs. n.507/93, prevede esplicitamente i casi di esclusione del pagamento della tassa per la sussistenza di condizioni obiettive che impediscono la produzione dei rifiuti, quali:
- La natura delle superfici (ad esempio luoghi impraticabili oppure in abbandono, soggetti a manutenzione o, ancora stabilmente muniti di attrezzature che impediscono la produzione di rifiuti);
- Il particolare uso delle superfici ( ad esempio locali con materiale alla rinfusa e con presenza sporadica dell’uomo;
- L’obiettiva condizione di non utilizzabilità immediata ( ad esempio immobili privi di allacciamento idrico ed elettrico ).
La prova atta a dimostrare la inidoneità dei locali alla produzione dei rifiuti resta ad esclusivo carico del contribuente che deve fornire all’Amministrazione tutti gli elementi all’uopo necessari.
Il comma 3° del succitato art. prevede l’esclusione dall’applicazione della tassa dei locali e delle aree ove si producono i rifiuti speciali non assimilati agli urbani, tossici o nocivi, allo smaltimento dei quali sono tenuti a provvedere a proprie spese i produttori stessi. A tal fine, le attività che producono i rifiuti speciali sono tenute ad individuare esattamente la superficie destinata alla produzione di tale rifiuto, nonché la tipologia dello stesso; nel caso non fosse indicata, l’ufficio è legittimato a tassare l’intera superficie.
fonte: Repubblica

Dal mare color mercurio, dove l'aria ha odore di morte



Subito dopo il secondo conflitto mondiale, precisamente intorno al 1948, si decide di allocare lungo la costa del triangolo Priolo-MeliIli-Augusta industrie per la raffinazione del petrolio e industrie di base chimiche e petrolchimiche. Nel 1979 nella rada di Augusta si verificarono ripetute morie di esci.
Nel 1980 nell’ospedale Muscatello si registro un aumento del numero dei nati con malformazioni congenite rispetto agli anni precedenti. Le suddette morie di pesci, messe in relazione all’aumento delle micro-alghe nell’area portuale, fecero sospettare che il fenomeno potesse essere collegabile all’attività industriale: le stesse (morie) portarono ad un processo penale con sentenza di condanna (Giudice Condorelli) ma furono frettolosamente archiviate dalla classe politica. In relazione alle malformazioni, il Pretore di Augusta sollecitò il Ministero della Sanità ad inviare una Commissione d’inchiesta, la quale decise di mettere sotto controllo i nati con malformazioni, facendo entrare la provincia di Siracusa in un programma di monitoraggio I.P.I.M.C. (Indagine Policentrica Italiana Malformazioni Congenite). Ad oggi, siamo in possesso di 24 anni di dati sulle malformazioni congenite della provincia di Siracusa.
I dati del Centro nascite di Augusta dimostrano un aumento progressivo del numero di nati con difetti congeniti; si passa daIl’1,5% del 1980 al 3% dei primi anni ’90, al 3,5% del triennio ’96-’98 fino ad un picco del 5,6% dell’anno 2000. I dati regionali dal 1990 al 1998 per la Sicilia Occidentale sono 2,12%, per la Sicilia Orientale 2,16% e per la Provincia di Siracusa 3,12%.
A causa di un ormai palese aumento di determinate patologie tumorali, nel 1980 sempre il pretore Condorelli ritenne necessaria una indagine epidemiologica sulle cause di morte. Il periodo preso in esame andò dal 1951 a tutto il 1980. Risultò inequivocabilmente che vi era stato un progressivo aumento della mortalità per tumore: dall’8,9% del quinquennio ’51-55 al 23,7% del quinquennio ’76-80, con punte del 28% nel ’78 e del 29,9% nel 1980. La comparazione fra maschi e femmine metteva in evidenza che l’aumento riguardava essenzialmente i maschi e nello specifico il tumore del polmone che passava dal 9,1% del quinquennio ’51-’55 al 36,7% del quinquennio ‘76-80 dei casi di morte per tumore. Nelle donne percentualmente il tumore del polmone rappresentava stabilmente circa il 5% (4,1% nel quinquennio 76-80).
Due studi, uno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed uno dell’ENEA, sulle “aree ad alto rischio di crisi ambientale” che coprono un periodo il primo dal 1981 al 1994 ed il secondo dal 1995 al 1999, eseguiti con la stessa metodologia adoperata per la perizia richiesta pretore Condorelli confermano quanto già rilevato. O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità): “[...] nell’area di Augusta-Melilli-Priolo i risultati mostrano un profilo di mortalità differente per i due sessi. Si registrano, infatti, eccessi significativi concentrati nelle zone più vicine al petrolchimico, solamente per gli uomini; nelle cause tumorali e nel tumore polmonare, mentre tra le donne non si registrano eccessi di mortalità. Inoltre il rischio di contrarre un tumore polmonare, sempre negli uomini, è in aumento per le generazioni più giovani, fatto che fa prevedere il persistere di richi elevati per gli anni futuri”. ENEA (I’ analisi condotta prende in considerazione sei Comuni aggregati fra loro -Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa, Floridia e SoIarino). Anche in questo lavoro viene messo in evidenza come nella popolazione maschile dell’area vi sia un aumento dei tumori alla trachea, bronchi e polmoni (Tab. 6). In particolare, nel triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli. Nell’ambito dei tumori polmonari il mesotelioma della pleura risulta aumentato del 291% (Tab. 8). Gli autori così concludono: “Per l’etiologia multifattoriale dei tumori di trachea, bronchi e polmoni, gli eccessi di mortalità riscontrati possono essere il riflesso di altri tipi di esposizione professionale o ambientale a vari inquinanti, oltre che la conseguenza di abitudini di vita personali quali il fumo di sigaretta”. Per quanto riguarda l’etiologia delle cause tumorali un notevole ruolo è rappresentato dalle polveri disperse in atmosfera dai camini industriali. Esse possiedono la capacita di veicolare all’interno dell’organismo, attraverso il polmone, ogni sorta di sostanza inquinante presente in atmosfera per il fenonemo dell’assorbimento. Esse infatti si arricchiscono Incorporando ogni tipo dì sostanza sospesa nell’aria diventando così veri e propri concentrati di tossici che possono depositarsi al livello delle prime vie respiratorie o addirittura all’interno del polmone quando le dimensioni sono comprese tra i 5 e i O,5µ. Sempre a proposito di polveri sospese e di ricadute di sostanze tossiche sul territorio circostante l’area industriale, nel 1981 l’Osservatorio Meteorologico di Brera ha effettuato un analisi dell’area industriale compresa fra Augusta e Siracusa. Sempre per quanto riguarda le polveri sospese, causa la direzione dei venti prevalentemente nord-sud, la principale ricaduta è su Belvedere, Città Giardino, cui seguono nell’ordine Priolo, Melilli e Augusta.
I nuovi insediamenti proposti, tutti ricadenti nel territorio di Augusta,
1) Enel Tifeo (trasf. a carbone)
2) Termovalorizzatore per rifiuti urbani (500.000 tonnellate/anno) ditta Tifeo Energia Ambiente s.c.p.a.
3) GESPl (aumento potenzialità incenerimento da 15.000 a 70.000 tonnellate/anno per tossici e nocivi)
4) Piattaforma Polifunzionale (ditta Oikothen S.C.a.r.l.) per il trattamento di rifiuti industriali speciali e pericolosi.
5) UNICEM (ampliamento)
potrebbero avere, come ulteriore conseguenza, un notevole aumento nell’ambiente dì polveri so spese, di metalli pesanti, di diossine, di tossici quali monossido di carbonio, ossidi di azoto; anifride solforosa, acido cloridrico e fluoridrico, idrocarburi policiclici aromatici, composti organici volatili.
Per il meccanismo etiopatogenetico sopra descritto ciò comporterà inevitabilmente un ulteriore aumento delle malattie al allergiche e respiratorie, delle malformazioni congenite e delle patologie tumorali che più dettagliatamente saranno descritte nel proseguo di questo documento. La dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale, che comprende i comuni di Augusta, Priolo, Melilli Siracusa, Floridia, Solarino, è stata deliberata nel dicembre del ’90. Il Piano di Risanamento è stato approvvato con il DPR 17.1.95. Le aziende interessate sono: Raffineria Esso, Raffineria ERG nord (ex Montedison - Praoil - Agip), Polimeri Europa, Syndial, Raffineria ERG sud, Raffineria Sasol (ex Condea, ex Enichem Augusta SpA - produzione paraffine e alkilati) impianto gasificazione e cogenerazione Isab Energy, Centrale Enel Tifeo Augusta, Centrale Enel Priolo, Sardamag (fabbrica magnesite), Cementeria Augusta, Depuratore Reflui industriali e civili IAS.
Le cause del degrado del rischio erano e sono ancora:
a) Depauperamento della falda idrica -a causa dei massicci emungimenti da parte delle aziende del polo petrolifero- con abbassamento del livello piezometrico di centinaia di metri (punte di 200 metri) rispetto al suo livello iniziale e conseguente intrusione di acqua di mare che ha innalzato la salinità delle acque e reso inutilizzabili molti pozzi;
b) Degrado della qualità dell’aria per la massiccia presenza di macro e micro inquinanti emessi dalle industrie;
c) Frequenti fenomeni di inversione termica, formazione di smog per la fotosintesi di ozono e idrocarburi, presenza di polveri organiche e inorganiche;
d) Esistenza in zona altamente sismica di diversi impianti a rischio alcuni dei quali a stretto contatto con l’abitato di Priolo) con stoccaggio di migliaia dì tonnellate di idrocarburi gas, rifiuti, ecc;
e) Elevata produzione di rifiuti, circa 170.000 tonnellate annue (di cui 1.300 ton./altamente pericolose);
f) Presenza sul territorio di numerose discariche abusive di tossico-nocivi, speciali e urbani. Assoluta carenza di discariche idonee per il corretto smaltimento delle varie tipologie di rifiuti;
g) Esistenza di una questione “sanitaria” per gli ormai conclamati effetti che l’inquinamento ambientale ha sulla salute delle popolazioni.
Ad, oggi gli interventi previsti dal Piano di Risanamento Ambientale, esclusi quelli a carico dei privati per l’adeguamento degli impianti alle norme di legge non sono stati effettuati. Anzi si teme, per il prossimo futuro, l’inserimento dì uno o più impianti di smaltimento e di incenerimento nel contesto dell’area dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, come su indicato, cosa inammissibile sotto ogni profilo. Il Piano di Risanamento è stato redatto con il fine di ridurre gli impatti neq ativi dell’alta concentrazione industriale e per depotenziare i rischi costituiti dagli impianti e dagli stoccaggi.
La situazione, dal novembre 199O ad oggi, non è mutata se non per l’emergere di nuove emergenze e disastri (dall’amianto alla diossina, dal terremoto alle vittime degli incidenti del 2000, dai malformati ai morti per tumore).
Al fine di non sottovalutare Il grave e permanente stato dì inquinamento dell’aria, occorre tenere ben presente che nel corso dell’anno 2003, come si evince dal rapporto annuale della Provincia Regionale di Siracusa sulla qualità dell’aria, i livelli di intervento di cui al D.A. 888/17 del 18/11/93 per SO2 (400 µg/m3 allarme –600 µg/m3 emergenza) e O3 (200 µg/m3 allarme – 300 µg/m3 emergenza) sono stati superati rispettivamente 21 e14 volte. Inoltre i superamenti della soglia dei valori medi su 3 ore (dalle 06.00 alle 09.00) di 200 µg/m3 per gli idrocarburi totali escluso il metano (NMHC), sono stati complessivamente 428. Ancora dall’analisi dei Rapporti annuali degli ultimi 15-20 anni, emerge una situazione sostanzialmente analoga, con un equivalente numero dl situazioni di allarme/emergenza, di giornate in cui si supera il livello dl attenzione per gli idrocarburi e la costante casistica del superamento di soglia per ozono in contemporanea presenza di idrocarburi non metanici oltre il limite di 200 µg/m3. Spesso situazioni di tale gravità assumono anche aspetti drammatici come nella giornata dello scorso 7 aprile a Priolo e ad Augustà e del 4 novembre a Melilli. Il giorno 20.11.04 a Melilli, per protestare contro i continui fenomeni di nubi tossiche che investono i comuni di Augusta, Priolo e Melilli, si è svolta una manifestazione popolare a cui hanno partecipato migliaia di cittadini, i sindaci dei comuni dell’area industriale ecc. La situazione dell’inquinamento ambientale della zona è ben nota ed il “sito Priolo” con il quale termine si intende il territorio dei comuni dell’area a rischio è tra quelli di interesse nazionale per la bonifica dei siti inquinati. Nella relazione della Commissione Ambiente del Senato la 13° commissione Ambiente del senato, dopo le visite effettuate nelle aree industriali del Paese, nel suo “DOCUMENTO CONCLUSIVO DELL’INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SITUAZIONE AMBIENTALE DI PORTO MARGHERA E LA BONIFICA DI SITI INQUINATI” –approvato all’unanimità il 23.07.02– afferma a proposito dell’area Augusta-Priolo-Melilli: “purtroppo fenomeni recenti quali quelli avvenuti all’interno degli impianti che sono costati la vita ad alcuni lavoratori e dato vita anche a commissioni d’indagine del Ministero dell’ambiente (la Commissione guidata dal professor Clini ha ritenuto necessario predisporre un esame epidemiologico sulla popolazioni, predisporre piani di sicurezza di prevenzione dell’inquinamento diffuso e delle falde idrichè) e, soprattutto, la recente individuazione in un pozzo di irrigazione della presenza di idrocarburi dimostra come i siti di Priolo e Augusta, non siano più un’area a rischio di crisi ambientale ma un’area in crisi ambientale per cui si rendono indispensabili interventi legislativi e finanziari che consentano di affrontare con tempestività la drammatica emergenza”.
Come si può facilmente desumere dagli studi epidemiologici condotti dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’OMS, dall’ENEA e dal Registro delle Patologie della ASL N. 8 di Siracusa, il pessimo stato di salute delle popolazioni residenti nei comuni dell’area a rischio è strettamente correlabile alla situazione di grave inquinamento ambientale. Già nel 1994 l’indagine condotta dall’OMS per conto del Ministero dell’Ambiente dice a proposito dell’area a rischio Augusta-Priolo-Melilli: “Annualmente, la morte di circa 27 uomini è associata alla residenza nell’area. La discrepanza –in termini di mortalità generale- tra i due sessi depone contro un ruolo di fattori di rischio nell’ambiente generale. La zona è sede di una concentrazione industriale. All’eccesso di morti viene dato il contributo più importante dalle morti per tumore maligno. Una eziologia professionale è plausibile per i tumori polmonari e vescicali, ma in misura molto minore per quelli del colon retto (aumentati nei due sessi) e prostatici”. Negli anni 1990-94 l’Organizzazione mondiale della sanità ritrovava tra la popolazione residente nei comuni nel raggio di 39 chilometri dell’area Augusta-Priolo, eccessi di mortalità tra gli uomini per tutte le cause tumorali pari all 10% in più rispetto alla media regionale (1127 casi osservati, contro i 1024,5 attesi). In particolare, per il tumore polmonare l’eccesso era pari a circa il 20%(340 casi osservati, rispetto ai 284,3 attesi) e significativo era anche l’eccesso per il tumore alla pleura (più del doppio, con 17 casi osservati). L’analisi dei trend temporali dal 1981 al 1994 metteva in evidenza un aumento degli eccessi rispetto ai riferimenti nazionali, sia per la mortalità generale che per alcune patologie, come tutti i tumori, e il tumore polmonare; in particolare gli eccessi di mortalità per tumore pleurico raddoppiavano per gli uomini e triplicavano per le donne. Per quanto riguarda gli studi generazionali, sia per le donne che per gli uomini, si rilevava per la mortalità per tumori polmonari un rischio cumulativo quasi raddoppiato dalla generazione del 1920 a quella del 1940 (dal 3,35% al 6,58%),. fatto che, come dichiarato nello stesso studio “fa prevedere il persistere di rischi elevati negli anni futuri”.
Nel febbraio 2003 la commissione d’indagine inviata dal Ministero dell’Ambiente a seguito del cosiddetto scandalo del “mercurio nei tombini”, scaturita dall’inchiesta della Magistratura siracusana denominata “Mare Rosso”, rendeva noti i dati di ENEA Biotec-Med relativi all’aggiornamento 1995-1999 sullo stato della salute delle popolazioni dell’area Augusta-Priolo e dai quali emergeva che nella popolazione maschile residenti nei sei comuni dell’area a rischio era in eccesso sia la mortalità generale (3%) che la mortalità per tumori della trachea, bronchi e polmoni (16%), della pleura (202%, duecentoduepercento) e per malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi (36%). Nelle donne l’eccesso statisticamente significavo riguardava la cirrosi epatica (28%). I dati relativi al sottoinsieme dei tre comuni di Augusta-PrioIo-Melilli stabilivano un ancor maggiore eccesso della mortalità maschile per tumori (14%), tra cui spiccano quelli della trachea, bronchi e polmoni (30%), della pleura (291%) e del peritoneo (227%). Nelle donne l’eccesso riguarda ancora la cirrosi epatica (64%). Qualche mese più tardi l’ASL N. 8 di Siracusa produsse –in collaborazione con l’Università di Catania- un nuovo Atlante delle Patologie dal quale si può rilevare che la mortalità per tutti i tumori nella provincia di Siracusa nel triennio 2000-2002 è aumentata del 7% rispetto al quinquennio 1995-1999. Nel distretto di Augusta si sono registrati scostamenti significativi in rapporto agli standard regionali con valori dei tassi standardizzati –nella popolazione maschile- superiori alla media nazionale. Contribuiscono a questo ulteriore peggioramento sia i tumori del polmone sia quelle neoplasie che ammettono fattori eziologici professionali, tra le quali i tumori epatici, pancreatici, encefalici, pleurici e i linfomi non Hodgkin. Come su accennato, il dato sulle malformazioni neonatali è talmente noto e preoccupante da aver determinato l’intervento di varie Istituzioni. Dal 1980 cominciano le prime segnalazioni di nascite di bambini malformati: in quell’anno su 600 nati si ebbero 13 bambini con malformazioni congenite di diverso tipo, di cui sette non sono sopravvissuti. Scattò l’allarme, visto il sospetto effetto teratogeno delle scorie tossiche industriali, per cui il Ministero dell’Ambiente istituì nell’ospedale di Augusta un Centro di monitoraggio. Dal 1980 al 1989 la percentuale dei nati malformati ad Augusta è stata dell’1,9% (140 casi su 6984 nati), contro una media nazionale dell’1,54% e una percentuale per l’Italia meridionale dell’1,18%. Nel decennio successivo, dal 1990 al 2000, la percentuale ad Augusta aumenta fino ad una media dell’intero decennio del 3,12% (221 casi di malformati su 6945 nati), con un picco nell’anno 2000 con il 5,6% dei nati malformati. Nell’anno 2001 si sono avuti 22 casi di malformati su 573 nati (3,5% dei nati).
Da un raffronto tra i dati di Augusta e quelli del registro siciliano per la Sicilia orientale, circa le singole malformazioni, risulta un eccesso ad Augusta per quanto riguarda le cardiopatie congenite (235 per mille ad Augusta, contro il 196 del resto dell’area) e l’apparato urinario (59 per mille contro il 46). Ad augusta risulta un eccesso anche per quanto riguarda le malformazioni genitali: negli anni 1980-89 interessavano il 214 per mille dei nati (quando la media nazionale era dei 100 per mille), mentre nel decennio 1990-2000 i casi sono aumentati al 303 per mille. In particolare, tra le malformazioni dell’apparato genitale, l’ipospadia. nel periodo 1990-’98 in Augusta ha interessato 132 per mille dei nati, contro un 79 per mille nella Sicilia Orientale. L’inchiesta in corso della Magistratura siracusana, la cui prima parte si è conclusa con la conferma dei dati che avevano destato l’allarme (5,6% nell’anno 2000), prosegue alla ricerca di nessi causali e responsabili. I dati fin qui elencati pertanto rappresentano una minaccia alla salute del cittadino.
La sentenza n. 5172 emessa dalla Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite il 6.10.1979, che riconosce il diritto alla salute garantito dalI’art. 32 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, ..”) quale posizione soggettiva giuridicamente tutelata, ha ritenuto che tale valore debba prevalere sugli altri interessi con esso confliggenti. Dette Sezioni Unite hanno avuto più volte occasione di riconoscere la configurabilità del diritto alla salute e la sua tutelabilità davanti al giudice ordinario.
Possono essere citate in particolare le sentenze             3164/1975       (Foro it., 1976,1, 385) e 1463/1979 (ivi, 1979,1, 939), con le quali le dette configurabilità sono state affermate con riferimento a fatti di temuto inquinamento ambientale. Ciò importa che la salute, oltre e prima che essere oggetto di cura e di intervento da parte della collettività generale (in quanto la mancanza di essa anche in un solo componente la collettività potrebbe costituire pericolo o peso per tutti gli altri componenti), è protetta in via primaria, incondizionata e assoluta come modo di essere della persona umana. La protezione si estende cioè alla vita associata dell’uomo nei luoghi delle varie aggregazioni nelle quali questa si articola e, in ragione della sua effettività, alla preservazione, in quei luoghi, delle condizioni indispensabili o anche soltanto propizie alla sua salute: essa assume in tal modo un contenuto di socialità e di sicurezza, per cui il diritto alla salute, piuttosto (o oltre) che come diritto alla vita e all’incolumità fisica, si con figura come diritto all’ambiente salubre. Quanto al tipo di protezione, è evidente che si tratta di una tecnica giuridica di tipo garantistico, che è poi quella propria dei “diritti fondamentali” o “inviolabili” della persona umana. Si tratta, cioè, di tutela piena che si concreta nell’attribuzione di poteri di libera fruizione di utilità e di libero svolgimento di attività, di esclusione degli ostacoli che all’una o all’altro si frappongano da parte di chicchessia. L’intervento dell’autorità pubblica, in tema di salute, non può essere che promozionale o coadiuvante. Vista la Costituzione Italiana che così recita: articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in maniera da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Visto il Trattato Costitutivo della Comunità Europea che all’articolo 174 comma 2, individua come prioritaria, tra gli obiettivi della comunità, “la protezione della salute umana fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva”.
fonte: movimentosicilialibera.blogspot.com

mercoledì 29 febbraio 2012

Per un pugno di dollari….


La storia vista a raggi “X” è tutta un’altra cosa di come c’è l’hanno sempre descritta.

La guerra di independenza delle colonie americane nasce per ragioni più legate al denaro che per la difesa dei diritti umani di cui non è mai fregato un c... a nessuno.

Molto probabilmente la causa principale che scatenò  la rivoluzione Americana, fu quando Re Giorgio III d’Inghilterra decise di mettere al bando la moneta prodotta, illegalmente,  dalle colonie americane come valuta indipendente e senza interessi. Veniva così defraudanto  il potere monetario della Banca centrale d’Inghilterra che dava invece la propria valuta con tassi di interesse inducendo i coloni ad un sistema di schiavitù. 

Quando nel 1783 l’America riuscì a svincolarsi dalle tenaglie di Sua Maestà Britannica, tuttavia non riusci a vincere del tutto la battaglia contro l’equazione Banca+Prestito=Schiavi. L’avidità aveva già inoculato il suo virus di corruzione.

A quel tempo le famiglie dominanti nel mondo bancario e degli affari erano i Rockefeller, i Morgan, i Warburg, e i Rothschild. Verso i primi del 900 fecero valere tutto il loro potere per fare approvare una legge che consentisse la creazione di una Banca Centrale. ( fotocopia del sistema inglese causa della rivoluzione)

Ma non era facile far digerire un tale istituto agli Americani che aveva appena fatto una rivoluzione proprio a causa di questo sistema. Morgan, che tra tutti era dotato di uno spiccato senso per  l’alta finanza, si inventò un espediente, un incidente, che facesse nascere l’esigenza di avere una Banca centrale.

Fece diffondere voci false su una delle principali Banche di N.Y.  che era sull’orlo del fallimento, sapendo benissimo che questo avrebbe  provocato una reazione isterica a catena tra i correntisti. La gente preoccupata di perdere i propri risparmi si affrettò in massa a prelevare i propri risparmi, mettendo in ginocchio il sistema bancario, che a poco a poco colpì con effetto domino tutte le altre banche. Di conseguenza le banche furono costrette a rientrare con i prestiti concessi, portanto così i beneficiari a svendere le loro  proprietà, iniziò così la prima crisi monetaria con una serie impressionante di bancarotte, sequestri di beni e disordini sociali. Era il 1907.

Più tardi il governo centrale costituì una commissione di inchiesta e mise a capo di questa commissione Nelson Aldrich, il quale divenne ben presto un membro della famiglia Rokefeller. Tale commissione raccomandò la creazione di un sistema bancario centralizzato, affinchè in futuro si evitassero casi di panico come quelli appena avvenuti .

Era quello che i banchieri stavano aspettando, da lì a poco imposero le loro leggi sul sistema bancario, scrissero in gran segreto la “Federal Reserve Act”  che in poco tempo, attraverso il Senatore Nelson Aldrich,  fu presentata al congresso per la definitiva approvazione..

Nel 1913 Woodrow Wilson contando sul sostegno e i fondi del sistema bancario divenne presidente ed in cambio, come primo atto, fece in modo di approvare la “Federal Reserve Act”, che divenne legge dello stato.

2 Giorni dopo Natale, mentre la maggior parte dei senatori del Congresso era con le loro famiglie, la “Federal Reserve Act” venne messa ai voti e fu votata dalla maggioranza dei presenti.

Qualche tempo dopo Woodrow Wilson scrisse:



"I am a most unhappy man. I have unwittingly ruined my country. A great industrial nation is controlled by its system of credit. Our system of credit is concentrated. The growth of the nation, therefore, and all our activities are in the hands of a few men. We have come to be one of the worst ruled, one of the most completely controlled and dominated Governments in the civilized world no longer a Government by free opinion, no longer a Government by conviction and the vote of the majority, but a Government by the opinion and duress of a small group of dominant men." -Woodrow Wilson, after signing the Federal Reserve into existence

Sono uno degli uomini più infelici. Io ho inconsapevolmente rovinato il mio paese. Una nazione industriale è ora controllata dal suo sistema creditizio. Non siamo più un governo della libera opinione, non più un governo degli ideali  e del voto della maggioranza, ma il governo dell’opinione e della coercizione di un piccolo gruppo di personaggi dominanti.

Woodrow Wilson (1919)

Una storia che somiglia in modo impressionante a quello a cui stiamo assistendo, inermi, in questo periodo storico.

L’unica via di uscita è ridare la sovranità monetaria allo stato, altrimenti finiremo come i coloni americani.

Antonio D’AMICO

venerdì 24 febbraio 2012

CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/02/2012



TUTTI LO DEVONO SAPERE:


STASERA 24/02/2012 AL CONSIGLIO COMUNALE SU 30 MEMBRI DEL CONSIGLIO

ERANO PRESENTI SOLO 9 CONSIGLIERI:


AMATO SALVATORE (Presidente del Consiglio)

CASTRO GIULIO
CONTI ROBERTO
MARINO MARIO
RAMACI GIUSEPPE
ROMANO CARMELO
ROMANO (scusate ma non ricordo il nome e sul sito del comune non c'è l'aggiornamento)
SALAMONE PAOLO
SALAMONE SEBASTIANO
TRIPOLI ALESSANDRO

IL SINDACO "MASSIMO CARRUBBA"  E TUTTI GLI ALTRI ASSENTI ! ! !

CALOGERO GERACI (Vice Sindaco, Polizia Municipale, Viabilità e Traffico, Protezione Civile, Rapporti col Consiglio Comunale)
MICHELE ACCOLLA (Politiche Ambientali, Servizi Ecologici, Sanità, Tutela Ambientale e del Territorio)

INOLTRE ERANO PRESENTI SU 9 SOLO 2 ASSESSORI.

ECCO QUANTO E' L'INTERESSA DEI NOSTRI POLITICI PER LA NOSTRA CITTA'.

VIGILIAMO ED

ATTENTI LA PROSSIMA VOLTA A CHI DATE IL VOTO

INFORMAZIONI A CURA DEL

"COMITATO CITTADINO AUGUSTANO"

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